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→  giugno 13, 2001


Dell’appello contro la faziosità in campagna elettorale, che firmai sul Foglio in marzo, insieme ad Au­gusto Barbera, Luciano Cafagna, Paolo Mieli e Michele Salvati, ri­torna parlare Mario Pirani (Il Ca­valiere e la Giustizia, La Repub­blica, 9 Giugno). Pirani premette che lui pure rifiuta la tesi secondo cui la vittoria di Berlusconi sareb­be una minaccia per la democra­zia in Italia, ci tiene a distinguersi dai demonizzatori; ma accusa coloro che a elezioni avvenute ri­badiscono i temi di quell’appello, di essere degli ingenui che si fan­no abbindolare dal pifferaio Ber­lusconi dimenticando “alcune macroscopiche contraddizioni personali del candidato premier [che] confliggono con principi e nonne di uno stato liberale”.

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Pubblicato In: Giornali, La Repubblica
→  giugno 8, 2001


Rifondare I DS? Certo, partendo però dagli uomini che hanno fatto parte del governo

“Muoiono anche i partiti” è il grido di dolore che Miriam Mafai ha lanciato dopo l’ultima direzione DS. Ma il problema per i DS non è della buona morte ma del significato della vita; non è risalire da quel misero 16% dei voti ottenuti al proporzionale, ma definire la propria natura. E cioè se essere un partito che ambisce ad avere la guida dell’opposizione e ad esprimere il futuro candidato premier, o se accettare di essere confinati nel ruolo di portatori di truppe, che al comando possono dare solo il numero due. Da questo punto di vista, per i DS, peggio ancora della loro direzione è stata la successiva riunione dei comitati per Rutelli: sul palco c’erano Veltroni e Fassino, la rappresentazione vivente di una ricorrente subalternità.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  giugno 7, 2001


Il primo test di politica economica per Silvio Berlusconi potrebbe arrivare in anticipo rispetto alla formazione del suo Governo. A far capire di che pasta è fatto il liberismo del centrodestra sarà un europarlamentare di Forza Italia, il cui voto è determinante per l’esito di un braccio di ferro che vede contrapposti il Parlamento Europeo di Strasburgo e la Commissione di Bruxelles, e che ha per posta la legge sulle Opa.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  giugno 5, 2001


Creare un mercato concorren­ziale che contrasti il conflitto di interessi nel settore televisivo è il titolo di un disegno di legge che ho presentato la mattina del pri­mo giorno della nuova legislatu­ra. Infatti, con la vittoria della Casa delle libertà, il problema del rapporto tra potere politico e pote­re mediatico da un’ipotesi da di­scutere diventa un problema da affrontare. C’è largo consenso, an­che nella nuova maggioranza, che la separazione tra questi due pote­ri sia funzionale al buon funziona­mento delle istituzioni, al rappor­to di fiducia tra queste e i cittadi­ni, che è radice viva di democra­zia. A chiedere di risolvere il pro­blema del conflitto di interessi non è solo l’opposizione, ma an­che autorevoli commentatori poli­tici indipendenti; la stessa maggio­ranza dichiara di voler prendere iniziative in tal senso.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 29, 2001


Dopo il voto a sinistra

Chi vuol dare alle vittorie di Roma, Napoli e Torino il significato di una rivincita del centrosinistra sul 13 Maggio, commette un errore: cercare di trasformare il dato reale di vittorie vere ma amministrative in quello virtuale di una vittoria politica mancata, sminuisce la funzione dei sindaci eletti.
È forse utile ricordarlo ora che, con l’insediamento delle Camere, il centrosinistra deve definire le sue architetture interne. Intanto oggi si riunisce la segreteria dei Ds, chiamata a confrontarsi su tempi, modalità e percorsi del nuovo congresso. Che ruoteranno, inutile nasconderselo, intorno alla possibile leadership che ne potrebbe uscire.
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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  maggio 26, 2001


Ai consumatori i costi del caso Montedison

Nel mercato francese dell’energia elettrica non si può entrare. Non si può vendendo energia, dato che EdF lo controlla al 90%; non si può comprando quote di EdF, al limite scalandola, dato che la società è posseduta al 100% dallo stato francese. Il quale, a ulteriore protezione del monopolio pubblico, in tutte le sedi, ultimamente anche il vertice di Stoccolma, ha cercato di limitare al minimo l’apertura del mercato elettrico europeo.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa