→ ottobre 13, 2004

“La capacità di riformare nel profondo il sistema si è dispersa, é prevalsa la logica dell’emergenza” scrive Stefano Folli nel suo editoriale di domenica.
“La capacità di riformare nel profondo il sistema si è dispersa, é prevalsa la logica dell’emergenza” scrive Stefano Folli nel suo editoriale di domenica. Quindi sollecita destra e sinistra a “una riflessione sulle caratteristiche e i costi del welfare in anni di penuria economica”. Viene da chiedersi: qual è l’emergenza, i costi insostenibili del welfare o la penuria economica? Quale il rimedio, ripartire i costi della protezione sociale, o riavviare il Paese su un sentiero di crescita?
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→ ottobre 12, 2004

Troppe concessioni all’ala bertinottiana, bisogna cambiare rotta la più presto
Senatore Debenedetti, è d’accordo con il capo di Rifondazione che chiede il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq?
«Assolutamente no».
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→ ottobre 8, 2004

Un nodo irrisolto nel centrosinistra
Centrosinistra o centro-sinistra?
Sono passati otto anni ma il trattino – copyright Francesco Cossiga – continua a essere il problema irrisolto di un’opposizione che, a differenza dell’attuale maggioranza, è costituita intieramente sui partiti tradizionali, fondata sul loro capitale di tradizioni e di storie, di battaglie vinte e perse, di idee e di ideologie.
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→ ottobre 8, 2004

Lettera
Caro Mieli, come lei ha scritto, la strategia “scaldacuore” per la sinistra non tollera la presenza, all’interno del proprio schieramento politico, dei “pontieri” che si dedicano ad intercettare i voti dell’elettorato moderato di centro. Ma questo è solo la logica conseguenza del voler mettere al primo posto la fedeltà: ai valori, alle radici, all’ideologia. A differenza di lei, non ci trovo nulla di misterioso. Penso piuttosto che possa esserci qualcosa di contraddittorio.
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→ ottobre 1, 2004

Il fine del riformismo non è la pace sociale, ma fare ciò che Berlusconi ha solo promesso
Ulivo, quercia, triciclo, balena bianca, perno…: il linguaggio della politica fa largo uso di metafore. Anche “destra e sinistra” è una metafora, e nessuno, usandola, pensa più al modo in cui si dispongono i deputati nei parlamenti. Ma poi finisce che le metafore vivono di vita propria, prendono concretezza, influenzano il ragionamento. A forza di dire destra e sinistra, essere di destra o essere di sinistra, finiamo per credere che sia un fatto di natura che il mondo delle preferenze politiche sia unidimensionale e ordinabile lungo un asse orizzontale.
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→ settembre 25, 2004

“È parziale, nei due sensi del termine, additare – come fa Jonathan Sacks da lei, caro Mieli, citato in una sua risposta sul tema della globalizzazione – la mancata crescita economica del Medio Oriente…
“È parziale, nei due sensi del termine, additare – come fa Jonathan Sacks da lei, caro Mieli, citato in una sua risposta sul tema della globalizzazione – la mancata crescita economica del Medio Oriente e del Nord Africa e lo scivolare dell’Africa subsahariana sempre più nella miseria, e non ricordare i milioni di persone che in Asia sono nel frattempo usciti dalla povertà e crescono all’8% l’anno.
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