La pace a teatro e la scelta della bandiera

marzo 25, 2022


Pubblicato In: Giornali, La Stampa


Signor Sindaco,
mercoledì sera alla recita di Norma il pubblico è stato informato per altoparlante che il Regio esporrà i colori della bandiera della pace, in conformità a quanto deciso da ANFOLS, Associazione delle Fondazioni Lirico Sinfoniche. L’informazione non è corretta: sul sito ANFOLS sta scritto che “hanno deciso che esporranno i colori della bandiera ucraina o della bandiera della pace”.

Chiedo quindi a Lei, in quanto Presidente della Fondazione del Teatro Regio, le ragioni per cui il nostro teatro ha comunicato di aver scelto, tra le due opzioni possibili, quella di esporre la bandiera della pace; e, in subordine, senza assumersene la responsabilità ma scaricandola sulla generica associazione.

Nel 1959, Torino è stata insignita della medagli d’oro in riconoscimento dell’alto sacrificio nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione: immagino di non essere stato il solo ad essersene ricordato.



La risposta del Sindaco Stefano Lo Russo

La bandiera di chi ripudia la guerra

Gentile direttore,
ho letto quanto sostiene Franco Debenedetti di cui ho stima e riconosco la lucida e sempre attenta analisi, per questo ci tengo a precisare in merito alle sue riflessioni. All’inizio della Norma, in scena al Teatro Regio, come riporta l’illustre commentatore, si legge una nota condivisa dall’Anfols, l’Associazione delle Fondazioni lirico sinfoniche: «I teatri sono luoghi di confronto, spazi aperti al dialogo e all’incontro delle comunità, agenzie di pace» e «per tutte queste ragioni esporranno la bandiera della pace, per testimoniare la volontà unanime nel condannare le atrocità che la nostra nazione ripudia e per chiedere che il conflitto cessi al più presto». Una posizione fortemente condivisa dal Regio, cui è stato chiesto di compiere un gesto simbolico: esporre la bandiera della pace o quella dell’Ucraina. L’ente lirico, di cui sono pro tempore presidente, ha scelto di esporre la bandiera della pace come simbolo di tutte le culture rappresentate dai diversi colori. Una scelta che condivido, forte del suo messaggio valoriale e identificabile da tutti i cittadini.

La stessa scelta compiuta da altri teatri italiani, tra cui il Petruzzelli di Bari e il Massimo di Palermo. Ci tengo a ricordare che la Città, in diverse forme, ha subito espresso la propria solidarietà verso la popolazione così duramente colpita dall’invasione. Abbiamo attivato azioni concrete potenziando il Sistema di accoglienza, che assiste tutti i giorni centinaia di persone. Una mobilitazione di cui ho quotidianamente resoconti, segno della straordinaria generosità della nostra città.

E infine, per tornare all’importanza attribuita ai simboli, in occasione delle diverse manifestazioni di solidarietà all’Ucraina organizzate a Torino, sulla facciata di Palazzo Civico abbiamo esposto la bandiera Ucraina.

Ho subito manifestato, senza alcuna incertezza o reticenza, l’impegno del Comune e mio personale verso un popolo in così grave sofferenza. Ringrazio il giornale per l’occasione di ribadire una posizione a cui tengo particolarmente.

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