Fra ircocervi e ossimori

febbraio 21, 2010


Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali

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Spa a capitale pubblico

Caro Romano, una spa a totale capitale pubblico, come la Rai o l’Eni sarebbe dovuta diventare la Protezione civile, si legge sul Corriere della Sera del 16 febbraio. Con questo ossimoro mi viene data una soddisfazione postuma: infatti, proprio in relazione alla vendita di una tranche di azioni Eni (o forse era Enel?) decantata come «privatizzazione» su cartelloni e giornali, feci un esposto all’Antitrust per pubblicità ingannevole. L’esposto non fu accolto e non migliore fortuna ebbe il disegno di legge che depositai nel 2003.

Non si tratta di una pignoleria linguistica. Allora era l’informazione distorta data ai risparmiatori, presentando come «privatizzazione» un’operazione che, stante il permanere del potere di controllo dello Stato, non conferisce ai privati, nemmeno potenzialmente, il potere di gestione. Oggi sono i fatti che riempiono le pagine dei giornali a confermare che è dall’uso improprio delle parole che incomincia la confusione tra pubblico e privato, il formarsi dell’ampia zona grigia dove non è più percepibile la linea di separazione dei due campi, e dove diventa facile il travalicare dall’uno all’altro.

Franco Debenedetti, Roma
Propongo che questi ircocervi (animali mitologici, per metà caprone e per metà cervo) vengano definiti: azienda pubblica con sembianze private.

tratto da Lettere al Corriere

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