Con Monti in campo, Bersani ha un problema in più: l’Europa

dicembre 11, 2012


Pubblicato In: Giornali, Il Foglio


Al direttore

Poiché Monti si dimette per una “non sfiducia” del Pdl, Napolitano lo può invitare a restare nella pienezza dei suoi poteri e non solo per l’ordinaria amministrazione. Quindi la differenza è solo che durerà ancora due mesi anziché due e mezzo. Per quanto riguarda l’attività legislativa, con l’approvazione della legge di stabilità assicurata, e i partiti comunque nervosi per l’avvicinarsi della data delle elezioni, non cambia un granché.

Per quanto riguarda il dopo, se la politica della “non sfiducia” dovesse preludere a una campagna elettorale tutta giocata sul tema dell’Europa, le probabilità di successo per Monti dovrebbero aumentare: ammesso che decida di impegnare la sua persona. (Impegnandosi altresì, in tal caso, a fare il capo dell’opposizione). A preoccuparsi per l’imprevisto concorrente dovrebbe semmai essere Bersani. L’eventualità che il voto si trasformi in un plebiscito sull’Europa, dovrebbe far riflettere quanti premono per risolvere i problemi dell’Europa con sempre maggiori cessioni di sovranità a Bruxelles. Se la maggioranza dei cittadini si opponesse alle conseguenze della moneta unica, sarebbe la conferma che esiste un grave problema democratico in Europa. Chi desse la colpa al pifferaio magico, certificherebbe solo la propria perdurante incapacità: dopo 18 anni c’è da credere che gli italiani la loro idea su Berlusconi se la siano fatta.

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