Come usare la ripresa economica

luglio 9, 2004


Pubblicato In: Giornali, Panorama


Per vincere, anche il centrosinistra dovrà dire che cosa vuol farne

Lo scrive il Financial Times: le previsioni di crescita del PIL per Francia e Germania sono state riviste al rialzo, con tassi rispettivamente del 2,3% e del 2% nel 2004, meglio ancora nel 2005. E poiché le serie storiche dimostrano che l’andamento della nostra economia é strettamente correlato a quello degli altri grandi paesi europei, é molto probabile che nel 2005 l’Italia conosca una crescita sostenuta. Già ci sono segnali deboli in questo senso, che Massimo Mucchetti sul Corriere é stato pronto a cogliere. Siccome é verosimile che a Berlusconi le notizie del Financial Times e i commenti del Corriere glieli facciano vedere, niente niente che anche questo c’é entrato nella decisione di fare le sua ennesima reincarnazione come Presidente Economista?

L’alta marea solleva tutte le barche (gli yachts un poco di più): questa crescita é figlia dall’andamento dell’economia mondiale, non certo delle riforme effettuate: in Germania il programma di Schroeder non fa un passo avanti, in Francia il premier Sarkosy é lì da soli due mesi; e quanto a Berlusconi, neanche Sandro Bondi arriverebbe a sostenere che la crescita sia dovuta alle leggi Gasparri, Cirami, o sul falso in bilancio.

Ma la prospettiva di una crescita ha implicazioni anche per l’opposizione. Perché famiglie e imprese percepiscono con acuta sensibilità se qualcosa si sta muovendo: e troverebbero stonati gli argomenti basati sulla difficoltà di arrivare a fine mese, sull’impoverimento della classe media, sul “declino”, sulla cui efficacia, del resto, ho sempre avuto qualche dubbio. Con gli argomenti in negativo, si sa, é difficile vincere.
Bisognerà comunicare che la crescita non va vissuta passivamente, ma usata per fare un passo avanti permanente nella competizione internazionale, per fare dell’Italia un luogo in cui le energie siano più libere di esprimersi, in cui l’aspettativa di essere premiato per i propri meriti non passi sempre in seconda fila rispetto alla richiesta di essere protetto nelle proprie necessità. Per diventare un Paese più ricco, anche intellettualmente. (Non era una potenza economica mondiale l’Ungheria di prima della guerra, eppure tra il 1875 e il 1905 vi nacquero sei premi Nobel, di cui cinque erano ebrei; di lì partirono per gli USA Wigner, Karman, Teller, von Neuman). Il governo si prenderà il merito della crescita. Per vincere, il centrosinistra, dovrà dire che cosa, della crescita, vuole fare. Per risultare credibile, sarà determinante la forma della coalizione, il suo baricentro politico, le sue alleanze.

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