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→  luglio 12, 2018

Sul tema Giovanni Pons ha pubblicato un articolo, a cui ho risposto con un mio testo e con il rimando a un articolo di Carlo Bastasin

L’Italia nel vicolo cieco del debito pubblico. Nessuno sa come uscirne, urgono proposte nuove
di Giovanni Pons – Business Insider, 1 luglio 2018

Non passa giorno che qualcuno, sia esso un politico al governo o un economista con la ricetta in mano, dica la sua su come si può superare l’ostacolo del debito pubblico italiano, arrivato a oltrepassare i 2.300 miliardi di euro e il 132% del Pil (prodotto interno lordo). Ma nessuno sembra avere il bandolo della matassa in mano, la ricetta giusta per rientrare nella normalità e mettere il paese al riparo dalle oscillazioni del suo indice di fiducia, lo spread. Proprio domenica 1 luglio è arrivata l’ultima dichiarazione di Carlo Cottarelli, ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale e dunque parzialmente allineato alla dottrina liberista che ha permeato quell’istituzione: “E’ impossibile ridurre il rapporto tra debito e Pil – ha detto – attraverso manovre espansive. Non esistono precedenti in nessun paese”. Ma poco più in là assistiamo alla visione opposta del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri che insiste nel proporre una manovra espansiva da 70 miliardi che includa Flat tax, riforma della legge Fornero e Reddito di cittadinanza. E se lo spread balzasse improvvisamente a 500 punti di fronte una prospettiva del genere Siri propone una soluzione inedita e per così dire ‘sovranista’: “Le famiglie italiane che hanno 5000 miliardi di liquidità tornino a riprendersi quelle quote del debito, pari a 780 miliardi, collocata presso investitori stranieri, che sono quelli che fanno girare la giostra dello spread”.

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→  luglio 10, 2018


Commenti a “Il cancro è una comunicazione di Dio” di Riccardo Ruggeri

Franco è un amico, come si diceva un tempo, l’amico di una vita, pur essendoci frequentati solo saltuariamente da quando, quasi 45 anni fa, abbiamo lavorato insieme per un paio d’anni. A proposito del mio ultimo libro “Il Cancro è una comunicazione di Dio” , uscito in questi giorni, mi ha inviato una mail. In realtà è una meravigliosa, raffinata “recensione privata”. Scrive Franco.

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→  aprile 5, 2018


Un autorevolissimo lettore di IC ha scritto a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica, per protestare contro le sue parole contro Israele a proposito della “marcia” organizzata al confine di Gaza dai terroristi di Hamas. Rizzo ha infatti risposto all’intervento di un ascoltatore che demonizzava Israele evitando di prendere posizione.
Questo il resoconto della trasmissione che il lettore di IC ha inviato a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica.

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→  marzo 9, 2018

Intervista di Alessandro Rossi a Franco Debenedetti e Pietro Ichino

Ing. Debenedetti, quali sono le origini di questo rapporto?
Sono ormai undici anni che l’Istituto Bruno Leoni realizza questo lavoro che ha come obiettivo l’analisi del livello di apertura del mercato del nostro Paese, la sua evoluzione o involuzione nel corso del tempo ed il confronto con il resto d’Europa. Tutti gli esercizi di questo genere, in cui si mettono a confronto mercati e paesi diversi, ciascuno con le proprie specificità, e quindi dove si sovrappongono elementi quantitativi e qualitativi, e sono il risultato di scelte politiche ed economiche, sono soggetti a critiche di natura metodologica. Che però decrescono con gli anni: l’accumularsi dei rapporti nel corso del tempo tende ad annullare gli errori. Più sono gli anni, e qui sono ormai 11, più questo lavoro di analisi diventa prezioso per fornire indicazioni sulla strada che ciascun Paese deve seguire per dare più e migliori servizi ai suoi cittadini.

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→  ottobre 20, 2017


Intervista di Giusy Caretto a Franco Debenedetti

Franco Debenedetti (IBL): la decisione di mettere persone indicate dal Governo nel board di un’azienda privata avrà conseguenze gravi per l’Italia e la sua economia.

La decisione di Golden power non piace a Vivendi, che dopo qualche giorno di quiete, ha deciso di cambiare le carte in tavola e affrontare il Governo italiano in tribunale. La società francese guidata dall’imprenditore bretone Vincente Bollorè farà ricorso al Tar.

Le misure prese da Palazzo Chigi, d’altronde, limitano non di poco i margini d’azione sul gruppo. Pur detenendo le attività di direzione e coordinamento, infatti, Vivendi aveva comunque dei vincoli importanti nelle decisioni su Tim, Sparkle e Tesly.

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→  settembre 20, 2017


di Stefano della Vigna, Ruben Durante, Brian Knight, Eliana La Ferrara
American Economic Journal, applied economy, 2016

Abstract.
During Berlusconi’s terms as prime minister, there was an increase of advertisements on Mediaset, his media company, and a change in the composition of spending with one class of companies (“regulated companies”) shifting their ads towards Berlusconi’s television channels. This behavior is presented by the authors as proof of their “key assumption”, i,e. the expectation of policy favors. By foregoing the search for other explanations, they miss a fairly plausible one. The authors exclude political considerations from their line of reasoning, but end up reaping a fruit of significant political importance, the measure of the increase of profits for Berlusconi’s networks.

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