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→  febbraio 7, 1996


La nuova legge americana, sulle telecomunicazioni, che elimina i vincoli che finora segtmentavano il mercato – tra te­lefonia a lunga distanza e telefonia urbana, tra cavo e telefono, tra produttori e distributori di  programmi – è stata accolta con perplessità, o con esplicita preoc­cupazione, da alcuni nostri auto­revoli commentatori.

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→  febbraio 2, 1996


Il proposito di vendere subito e separatamente le quote di partecipazione dell’Iri nelle società quotate facenti capo al gruppo Stet si è fatta dunque strada nei vertici dell’Iri. Chi questa tesi sosteneva fin dal 1992 non si rallegra che a ciò si sia giunti sotto la pressione dei debiti anziché per ragioni a suo tempo avanzate: ampliare il sistema industriale italiano, rafforzare la Borsa, dare trasparenza nei rapporti di fornitura infragruppo, aumentare la concorrenza.

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→  gennaio 8, 1996


L’At&t taglia 40 mila posti di lavoro, 24 mila dei quali riguardano posizioni manageriali; Telecom Italia ottiene la ‘rimodulazione’ delle tariffe, in pratica l’aumento del canone e delle telefonate urbane contro una riduzione di quelle interurbane e internazionali. È certamente un caso che le due notizie siano arrivate a distanza di un paio di giorni l’una dall’altra, ma entrambe fanno parte di uno stesso quadro, il futuro delle telecomunicazioni sotto le azioni combinate di progresso tecnologico e concorrenza.

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→  gennaio 7, 1996


La nuova legge americana sulle telecomunicazioni, che elimina i vincoli che finora segmentavano il mercato – tra telefonia a lunga distanza e telefonia urbana, tra cavo e telefono, tra produttori e distributori di programmi – è stata accolto con perplessità, o con esplicita preoccupazione, da alcuni nostri autorevoli commentatori. «La tecnologia ha sconfitto la politica», scrive Vittorio Zucconi (La Stampa del 3 febbraio). Mentre Furio Colombo (Repubblica del 3 e del 4 Febbraio) parla di sconfitta del consumatore e di vittoria del «capitalismo dal volto alieno». Sono giustificati questi severi giudizi?

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→  dicembre 27, 1995


La questione del conflitto di interessi è proprio un vaso di Pandora: e le discussioni che l’affare Mediaset ha suscitato sono lì a dimostrarlo. Nessun commentatore, pare, si è ricordato del progetto di legge di iniziativa dei senatori Pasquino e Passigli, approvato dal Senato e in attesa di passare alla Camera. Esso mira a il conflitto individuando un percorso che, durante il periodo di permanenza al governo, separi dal loro controllo il proprietario di aziende dominanti in alcuni settori strategici.

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→  dicembre 24, 1995


Il procedere riluttante, la politica del ‘sì, ma…’ , costa al paese. Gli esempi dei costi inutili (per dirla chiaramente, degli sprechi) continuano ad arricchirsi. In Spagna è stata approvata la legge che liberalizza il settore delle telecomunicazioni via cavo, e sarà in vigore tra un paio di settimane: operatori privati, diversi dalla Telefónica de Españia, corrispondente alla nostra Telecom, potranno fornire servizi multimediali, trasmissione dati, telefonia vocale dal 1998. La legge spagnola andrebbe integrata con disposizioni che consentano di eliminare davvero gli squilibri dovuti alla presenza del monopolio. Ciò che conta è che gli spagnoli sono arrivati prima di noi a lanciare un segnale ai mercati, e agli investitori.

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