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→  aprile 24, 1997


La prudenza era d’obbli­go: quando Zandano an­nunciò che aveva un piano per privatizzare il San­paolo, la reazione mia, e di quanti si impegnano per la privatizzazione delle banche pubbliche era stata di cauto ottimismo, troppe volte in questo Paese agli annunci non sono seguiti i fatti, o i fatti non sono stati chiari.

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→  aprile 22, 1997


Al Direttore.

Credo fosse due anni fa, una calda giornata di sole. All’Università La Sapienza si dibatteva di liberalizzazione delle telecomunicazioni. E’ inaccettabile, sostenevo, che alla vigilia (fa fin tenerezza ripensarci!) del­la sua privatizzazione il monopolista pubblico si annetta anche il monopolio del cavo nelle città, e di I ì si conquisti l’ingresso nel settore te­levisivo. Lo sostenni con foga, tanto che Miro Allione, allora amministratore delegato di Stream, lasciò la sala indispettito. Se il suo suc­cessore Io sapesse avrebbe oggi un motivo in più per sorridere soddisfatto: Stet Telecom sta per concludere l’accordo che sancirà la sua entra­ta a vele spiegate nella televisione; non solo in quella via cavo, dove ormai più nessuno è in grado di contrastarla, ma in quella satellitare.

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→  aprile 8, 1997


Centinaia sono le modifiche proposte alla Bicamerale, occupa­no più di 2000 pagine: io sono il solo — a quanto mi consta — ad avere avanzato due proposte di carattere fondamentale per il nostro sistema eco­nomico.

La prima è volta a por­tare in Costituzione il mercato, cioè il sistema di relazioni e di informa­zioni in cui tutti viviamo e operiamo, da cui nasce la ricchezza del paese. «Il mercato e la concorrenza sono tutelati da una appo­sita autorità indipenden­te, con criteri e modalità stabiliti dalla legge», que­sto il testo della mia pro­posta, congegnata, per motivi tecnici, come mo­difica dell’articolo 99.

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→  marzo 13, 1997


La mia proposta di legge sulla privatizzazione delle banche possedute da fondazio­ni. elaborata insieme a De Ni­cola, Giavazzi e Penati, ha avu­to consensi e critiche. Adesso riceve dall’amico Nardozzi [onore di un ossimoro: «estre­mismo dirigista liberale». (Si veda l’articolo «Banche, il sistema si riforma con le strate­gie» pubblicato sul Sole-24 Ore del 7 marzo).

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→  febbraio 28, 1997


Sono passati sette anni dalla legge Amato, tre anni dalla direttiva Dini: ma per la privatizzazione del sistema bancario italiano, non è successo nulla. Le fondazioni mantengono il controllo delle loro banche, il Tesoro di Bnl e Mediocredito.
La ristrutturazione del settore è avvertita come un’emergenza indilazionabile: essa trascende l’orizzonte degli esuberi e del costo del personale.

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→  febbraio 27, 1997


A giorni il disegno di legge sulla subfornitura sarà discusso dal Se­nato in aula. Se passasse l’emendamento con cui propongo di sop­primere l’art. 1, cadrebbero le definizioni dei termini, quindi l’in­tera proposta: si eviterebbe così di approvare una legge sbagliata, che resterebbe dannosa anche se fosse emendata delle sue parti meno accettabili. Alcune dí queste sono già state eliminate, rispet­to al testo presentato nella passata legislatura: ad esempio, la di­sposizione — francamente un po’ grottesca — con cui si richiedeva una fidejussione del legale rappresentante dell’azienda cliente per ogni contratto di fornitura.

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