Banche: Debenedetti, "La priorità è definire l'entità degli asset tossici"

marzo 18, 2009


Pubblicato In: Varie

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Nell’incertezza, meglio la “good bank” della “bad bank”

“E’ evidente che definire il perimetro degli asset tossici debba essere una operazione preliminare rispetto alla creazione di una bad bank. Nell’incertezza della dimensione del buco, sarebbe piuttosto da proporre l’altra soluzione, cioe’ la ‘good bank’, che e’ parente stretto di una procedura fallimentare”.

Franco Debenedetti, ex senatore ed economista, commenta con queste parole, interpellato dall’ADNKRONOS, l’ipotesi della creazione di una bad bank rilanciata dall’ex co-amministratore delegato per l’Europa di Lehman Brothers, Riccardo Banchetti, in un’intervista a ‘Il Sole 24 ore’.

L’ex senatore fa anche riferimento all’invito del Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, a fare pulizia nei bilanci delle piu’ grandi banche mondiali. “Quello che sorprende e’ che la richiesta di fare chiarezza viene reiterata da due anni ma continuano a presentarsi nuove emergenze, come dimostra il caso Aig”. Oltretutto, spiega De Benedetti, “si tratta di banche americane nelle quali il governo federale o la Fed sono di fatto i primi azionisti e quindi c’e’ da supporre che ci siano difficolta’ tecniche nel definire l’entita’ degli asset e non opacita’ da parte del management”.

Draghi, sostiene Debenedetti, “ha in mente le banche americane, che sono l’epicentro del problema”. Negli Stati Uniti “sembra di capire che il governo federale voglia perseguire la strada di rafforzare il capitale piuttosto che imboccare strade diverse, che avrebbero il significato di sfiduciare l’intero sistema bancario americano con conseguenze che potrebbero essere un multiplo di quello che si e’ visto con Lehman Brothers”.

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