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Adesso Via Nazionale favorisca la concorrenza

Pubblicato il 17/01/2006 @ 18:15 in Varie


Il neogovernatore non ha alcun conflitto di interessi

Franco Debenedetti, parlamentare dell’area liberal dei Ds, conduce da anni una battaglia per rendere il sistema bancario italiano più aperto e competitivo.

Senatore, cosa si aspetta da Draghi?
«Un’operazione analoga a quella che realizzò al Tesoro: allora smontare i monopoli di Stato, oggi introdurre concorrenza nel sistema del credito».

In realtà la tutela della concorrenza è appena passata all’Antitrust.
«Per fusioni e concentrazioni c’è codecisione tra Antitrust-Bankitalia. Sotto Fazio, gli assetti proprietari dipendevano dal suo volere. Draghi ha introdotto l’OPA in Italia: mi aspetto che promuova la concorrenza per gli assetti proprietari.».

Fazio ha trovato un sistema pietrificato e l’ha messo in moto.
«Vero. E nel passaggio dal pubblico al privato ha avuto meriti che sarebbe ingiusto disconoscere. Ma abbiamo pagato più del dovuto l’aver schermato le banche dalla concorrenza».

L’obiettivo era proteggere l’italianità.
«Anche, ma non solo. Che c’entra l’italianità con le OPA negate, quelle Credit-Comit e Sanpaolo-Bancaroma? ».

Quale Bankitalia troverà Draghi?
«Apparentemente una banca con meno poteri. In realtà la riforma pone fine alla solitudine del monarca assoluto, e al regale isolamento della Banca. ».

Peserà per Draghi il conflitto d’interessi d’aver lavorato alla Goldman Sachs?
«E’ la sua storia stessa a escluderlo. Al contrario, l’aria respirata ai vertici di una grande banca d’affari servirà a portare mercato e concorrenza nel nostro capitalismo un po’ chiuso. ».

Crede che i componenti del direttorio debbano presentarsi dimissionari?
«Sì. Quando cambiano poteri e criteri di nomina, é una regola di correttezza istituzionale.».

Secondo lei è ormai tutto chiaro sulle OPA?
«Divo Gronchi, messo nella ex Lodi per fare ordine nei conti, a Porta a Porta ha sostenuto che il piano industriale Bpi-Antonveneta era”straordinario”. Mi domando: perché i soldi non sono arrivati limpidamente a sostenerlo? Perché farlo fallire con trucchi e truffe? »

E cosa si risponde?
«Glielo dico indirettamente. Un paio di anni fa, in un dibattito con Fiorani gli dissi: ma se lei è così in gamba, perché cerca il placet di Fazio e non quello del mercato?»

E Fiorani come replicò?
«Che si metteva completamente nelle sue mani: perché Fazio era il più grande banchiere d’Europa»

E dunque la risposta diretta?
Che la causa è la mancanza di concorrenza.

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